I casi della vita

La storia che vi voglio oggi raccontare è, forse, la pìù emblematica, se pensiamo all’interconnessione di anime come fossero anelli di un albero.

È emblematica perchè rappresenta chiaramente  come le coincidenze, o il fato, o il destino o il seguire il proprio istinto, rappresentino qualcosa di straordinario, quasi il formarsi di una magica tela.

Chi  mi conosce, sa che questo lavoro, quello di tree climber arboricoltore, lo faccio per necessità, ma anche, oserei dire soprattutto, per passione.

Quindi sono molto analitico nel vagliare ogni  nuovo cliente, con gli eventuali pro e contro che una sconosciuta trasferta si porta inevitabilmente con sé.

Seguendo questa mia basilare teoria, quindi, mai avrei dovuto accettare l’invito di una simpatica signora settantenne che per giorni, telefonicamente, mi pregava di passare da Collecchio per vedere il suo Acero di 10 metri !

Eppure, qualche giorno più tardi, di ritorno da un’altra trasferta con il mio amico e collega Riccardo Ferrari, suggerisco di investire un po di chilometri e fare una deviazione in quel paesino sulle prime colline parmensi.

Proprio da questa deviazione, iniziano una serie di coincidenze ed incontri che ancora oggi, a distanza di due anni si sono rivelate “esplosioni concentriche” di nuove amicizie, di emozionanti frequentazioni, di proficue collaborazioni e, sopratutto, di condivisioni di passioni.

Vado a spiegarmi: cominciamo col dire che, subito, al primo incontro, la proprietaria dell’Acero di Collecchio si rivela una competente ed appassionata del verde. Abita in una tenuta ricchissima di alberi imponenti di ogni specie, volutamente messi a dimora da lei ed il marito, con un pregevole e unico gusto per le potature. Insomma, una vera arboricoltrice sotto mentite spoglie.

A Riccardo ed a me, tutto ciò non pareva vero!

La giornata nel parco di Collecchio scorre piacevole e gratificante a livello professionale ed umano. Ad un certo punto il buon Ferrari mi dice “ma stasera dove si va a dormire?” Io: “tranquillo, ho prenotato on line un b&b qui vicino!”. Mentre dico così, mi accorgo di non avere la mail di conferma!

Chiamo immediatamente quel b&b per sentirmi dire che c’è stato un disguido e che non ci sono camere libere per la notte!

Io odio gli imprevisti in trasferta!! Freneticamente comincio a cercare scoprendo che l’ospitalità locale è al completo a causa di un evento. Allargo la mia ricerca aumentando il raggio chilometrico e, a 16 km di distanza, trovo una locanda e penso: vediamo!

Impostiamo il navigatore e ci dirigiamo verso Calestano.Riccardo ed io, come a volte capita, vivendo lontani, viaggiamo con due macchine. Percorrendo la provinciale che si inerpica verso Calestano, perdo il conto delle curve e comincio ad innervosirmi. Riccardo invece, da buon toscano, è più serafico: ride e dice bischerate ,con il solito atteggiamento che mi innervosisce  sempre di più.

Mentre saliamo mi riattacco al telefono facendo il numero di riferimento per sincerarmi che anche qui non ci sia un contrattempo. Ottengo risposta  da una voce trafelata femminile : ”prenotazione on line?…non so nulla!”. Mi sale ancora la tensione e comincio a pensare di essere su scherzi a parte !!!

Poi, più soavemente mi rassicura: “ma non si preoccupi, abbiamo posto!”

Respiro, grato.

Continua il viaggio, ed il navigatore ci fa salire verso un paese sperduto sopra Calestano, Canesano, un borgo semi deserto di 4 case. Sono sempre più stanco, ho voglia di una doccia, le fatiche del tree climbing e dei chilometri si stanno facendo sentire ed ancora non abbiamo raggiunto il b&b e, a dir la verità, ho la netta sensazione di essermi perso. Riccardo continua a sdrammatizzare, ridendo per la inconsueta circostanza. Scendo dall’auto, un vento potente, ma non sgradevole, soffia.

Un cagnolino al centro del borgo si avvicina guardingo, mi squadra, fa pipi sul cerchione della mia macchina e se ne va. Guardo Riccardo che ride, vedendo la mia faccia basita. Una vecchina seduta fuori dall’uscio, che sembra quella del film Mediterraneo, mi fissa. Le chiedo se sa indicarmi dove’è la locanda nel vento. Lei mi guarda e mi risponde “vent quant a vliv…ma Locande no” (vento quanto ne volete..ma Locande no n.d.r).

Ora i miei nervi sono fuori pelle! Richiamo la proprietaria e quasi mi scappa un ” ma dove c…o sta questa Locanda?!” E lei sempre più soavemente : “sto arrivando, scendete verso il paese e la trovate sulla sinistra”…Qui la prima stranezza invece di infuriarmi decido di calmarmi.

Arriviamo in locanda ed e’ davvero un posto unico, immerso in un verde originale e con un panorama bellissimo. La locanda nel vento è una struttura elegante ed incantevole con una tangibile energia positiva.

Dormo quasi 130 notti all’anno fuori casa ed ormai “sento” i posti belli. Questo lo e’….

Una signora ucraina molto gentile, ma con un lessico assai limitato, ci invita ad entrare , in attesa della proprietaria. Guardo Riccardo che ormai ride tantissimo guardando la mia faccia desiderosa solo di un posto dove rilassarmi per cancellare le fatiche della lunga giornata.

Entriamo e ci sediamo.

La sala è davvero incantevole: tutto è coordinato e cosparso di preziosi piccoli dettagli, ricchi di gusto e di passione per gli arredi.

Fuori, il vento forte, ma non fastidioso, continua a spirare come se parlasse o suonasse una sua musica…come se raccontasse delle sue storie che vuole trasmettere a chi passa di li.

Sembrano storie belle …come un amico che trafelato ha voglia di raccontarti episodi belli che gli sono accaduti. Ne rimango stregato.

Finalmente arriva la proprietaria, Catina…e subito intuisco perchè quel posto e’cosi curato ed elegante. Rispecchia chi lo abita!! Bella donna radiosa e sorridente ed elegante nei modi.

Ci dà il benvenuto in locanda in maniera sincera e genuina…questo ci colpisce. Catina ci accompagna a visitare la locanda e dopo che scopre la nostra professione ci chiede se l’indomani potessimo fare una valutazione sui suoi alberi.

Ecco, da qui, da questo ulteriore sasso tirato per caso in uno stagno, partiranno dei cerchi di storie, degli anelli bellissimi, che vi racconterò…

Anelli che intrecciano persone ed anime amanti degli alberi del buono e del bello…amanti delle persone…amanti della vita e delle sue manifestazioni tra persone straordinarie.

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